Ho visto in rapida successione due partite dei Raptors, ricavandone tutto sommato un'impressione migliore di quelle che erano le mie previsioni.
Sconfitta a Orlando dopo aver dominato per tre quarti e mezzo.
Vittoria a New York contro i NY Anthonybockers (mancava Stoudemire).
Rispetto agli anni precedenti, alla prima impressione Toronto sembra una squadra meglio allenata: c'è uno stile di gioco, delle soluzioni cercate e riconoscibili, una certa fluidità di gioco. Certo, ci sono purtroppo anche i blackout, ma quelli penso dipendano più dal campo che dalla panchina.
A Orlando il tilt è costato la partita, a NY no, perché è arrivato nel terzo quarto e perché NY senza Stoudemire è squadra deboluccia.
Calderon è un buonissimo giocatore, niente da dire, ma perde troppo spesso la Trebisonda. Serve cambiare? Io penso che l'obiettivo di un coach e della sua dirigenza dovrebbe essere, prima del mercato, il miglioramento di chi c'è prima che l'inseguimento di chi non c'è. Quindi, avanti così.
Forse ci sarebbe bisogno di una guardia che tratti meglio la palla, DeRozan è un cavallo pazzo, probabilmente pure di razza, ma non aiuta molto nei blackout. Stessa cosa Barbosa. Ma come fai a rinunciare ad un giocatore giovane, forte e spettacolare (DeRozan)?
Amir Johnson è un buon centro, secondo me, tenendo conto anche dell'età. Può migliorare davvero tanto. E finalmente i minuti dati a lui hanno creato per Bargnani lo spazio vero, quello da ala grande. E Andrea gioca davvero bene, scegliendo i tiri con criterio, buttando dentro i liberi e usando da maestro (o da mago) l'uno contro uno. Mai più centro, il nostro. Magloire cambia Johnson e se giocano assieme Andrea e Davis (il più sacrificato del nuovo assetto) è il giovane Ed a stare sotto canestro.
Butler ha tirato bene a NY, male a Orlando. Poco altro.
Ho sempre pensato che un coach in una squadra conta come un giocatore da quintetto, uno bravo diciamo. Credo e spero che Toronto abbia trovato un giocatore in più.
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