martedì 10 gennaio 2012

Giocatore Capo

Quando allenavo ho sempre accettato di buon grado che i giocatori designassero il proprio leader, giocatore-capo, come lo chiama Boscia Tanjevic. A dire il vero, ho sempre visto questa designazione con gratitudine, come fosse la pietra angolare sulla quale costruire la squadra. Non ho mai pensato fosse compito mio. Ricordo, in un'esperienza da assistente a discreto livello (B2), il mio capo allenatore (molto bravo ed esperto) rammaricarsi sul finire della stagione per aver designato lui il giocatore capo, che era entrato in crisi. Meglio lasciar fare ai giocatori. Per finire le premesse, voglio aggiungere che, per quel che ho potuto vedere di persona, nella scelta le ragazze sono sempre state più decise e sapienti dei colleghi maschietti.
La squadra che quest'anno ho visto in tv più spesso è Milano... devo continuare? Facciamo di sì. Facciamo che sia necessario sottolineare come a quella squadra lì, fatta indubbiamente di gente molto più forte di quel che dice il campo, manca un giocatore-capo. Io credo sia per questo che perdono partite assurde come quella di Teramo o come quella con il Partizan in casa. E che per questo forse sarebbe stato meglio non partire neppure con Gallinari, ma questo è senno di poi. 
Chi è un giocatore-capo? Non sempre il più forte, anche se spesso lo è. Non sempre il play, anche se spesso lo è. 
Da spettatore ho visto giocare con continuità (ahi che ricordi quegli abbonamenti a Trieste) il giocatore più capo dei capi, eccezion fatta per Jordan. Parlo di Dejan Bodiroga. Che all'epoca era ancora un campione in erba e faceva il play. Ed era allenato da Boscia. Mamma mia, che belle cose ci ha fatto vedere. Il basket slavo riconosce, alleva e promuove i giocatori-capo. Anche questo l'ho toccato con mano sulla mia panchina. La grandezza di uno che gioca a basket può, talvolta deve, essere anche la capacità di riconoscere che il proprio ruolo non può andare al di là di quello di vicecapo. Scottie Pippen, fulgido esempio. Secondo me Andrea Bargnani da vicecapo sarebbe uno dei giocatori più importanti dell'intera NBA, e non parlo di statistiche. Parlo di vittorie. Chissà se il tempo e le occasioni mi daranno torto o ragione.
Chiudo con una digressione. Oltre che di basket, sono davvero molto appassionato di football americano. In questo sport il giocatore-capo è, 99 volte su 100, designato dal ruolo: il quarterback. Domenica scorsa ho visto una prestazione mostruosa di un giocatore-capo che non era affatto il più forte in campo, ma era il più capo. Si chiama Tim Tebow e gioca per i Denver Broncos, squadra che ha definitivamente fatto sbocciare l'amore tra me e il football, quando nel 1993 al Mile High Stadium vidi giocare dal vivo quel capo supremo che si chiama John Elway.

3 commenti:

  1. dunque...a parte che è stupefacente la velocità in cui posti le tue cose,va beh...penso che tu abbia scritto delle verità,ma non asolute.
    L a verità è quella che riguarda il "giocatpre capo",quello esiste,punto e basta,di sicuro non lo decide l'allenatore,casomai l'allenatore lo subisce.
    Per quanto riguarda l'esempio di Milano (AJ7).mi sembra abbastanza fuorio luogo (scusa Claudio-),a Milano esiste UN solo giocatore capo,si chiama Mason Rocca,entra in campo con la fiducia dei compagni che non accompagna Bourusis...sei assieme a me?Per il,resto il concetto è perfetto.Bargnani è una perfetta seconda punta,anche se magari giocherà l'All Star Game,di sicuro non è Nowitki,lui si è un giocatore capo (alla Slava come lo intendi tu...)
    le digresioni sono (da parte mia...).legate a Johnb Montana...giocatoer capissimo...o mi sbaglio???

    RispondiElimina
  2. Contesto: Tim Tebow è il miglior (giovane) QB in NFL.

    Ciao e complimenti per il blog.

    RispondiElimina
  3. Prima di tutto un caloroso benvenuto ai primi due commentatori :-)
    @ Emilio - ci ho pensato anch'io a Mason Rocca, ma non lo considero capo per due motivi: 1. gioca troppo poco e raramente nei momenti topici; 2. con tutto il rispetto per i giocatori capaci di spostare i propri limiti, non è abbastanza forte per fare il capo in una squadra che vorrebbe primeggiare in Europa. Può esserlo in una partita (es. Italia-Cina ai mondiali), non in una stagione.
    Davanti a Joe Montana e Nowitzki mi inchino e basta.
    @ Luca - secondo me più che esserlo, lo diventerà, grazie a talento e innata leadership. Ma forse, invece, hai ragione tu. Di certo uno che fa spettacolo come lui lo si vede raramente. E grazie per i complimenti: il blog è appena nato e crescerà. Come Tebow :-))))

    RispondiElimina