mercoledì 28 dicembre 2011

Minnesota Milwaukee

Non proprio la partita più spettacolare del nascente campionato NBA quella che ho scelto da guardare, registrata e senza saperne il risultato, in questa serata d'inverno. Quasi tutto per Ricky Rubio e un po' per Kevin Love. Però hanno vinto i Bucks 99-96.
Una cosa che mi piace dell'NBA è che se sei avanti di 3 punti non fai fallo sistematico per impedire il tiro ma difendi. Infatti Minnesota ci ha provato da 3, Love, senza riuscirci.
Io odio le processioni da una linea di tiro libero all'altra. Non è sportivo.
Partita piena di errori, una quantità di palle perse davvero mostruosa che non si può spiegare solo con la ricerca di un gioco ad alto ritmo.
Pensare che Jennings a Roma faceva panchina per imparare mi fa accapponare la pelle. MVP il rookie dei Bucks Jon Leuer (io non lo conoscevo). Love ha segnato 31 punti, preso 20 rimbalzi, guadagnato 24 tiri liberi (segnati 19). Ma il resto di Minnesota è poca roba. Beasley mi ricorda Balotelli negli atteggiamenti, probabile sia uno dei tanti talenti sprecati. 
E Rubio? 
Da sottoscrivere quello che di lui scrive nba.com (vedi sotto): una partenza decente, senza nulla di spettacolare "but in control". Io spero che riceva fiducia, che tiri molto di più senza cercare a tutti costi il passaggio spettacolare. Perché è un giocatore che deve farci divertire.


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Rubio has had a decent start to his young career. Nothing spectacular, but in control, which is what the Wolves need out of their backup point guard. After putting up six points, five rebounds and six assists in the opener, the Spaniard had six, three and four Tuesday night against Milwaukee. Not a bad start, and he can only go up from here. 

martedì 20 dicembre 2011

Attore non protagonista

Apro l'album dei ricordi a condividere due cose di quando allenavo, due momenti che mi hanno fatto capire - se mai ce ne fosse il bisogno - che gli attori veri sono sempre e soltanto i giocatori. Noi dobbiamo cercare di metterli in condizione di dare il meglio, e se non ce la facciamo, ecco che diventiamo protagonisti in negativo. Per il positivo, invece, tocca a loro.
Uno.  La sconfitta a Gorizia. Quando contro uno strano pressing organizzato da un collega esagitato non ho avuto la lucidità di capire che la mia play di fiducia aveva bisogno di qualche minuto di riposo per raccapezzarsi davanti alla novità difensiva. Se me ne fossi accorto, lei avrebbe evitato una serie di palle perse e noi avremmo vinto la partita. Ma io ho perso concentrazione e non le ho dato l'opportunità di giocare come sapeva. Perché ho perso concentrazione? Perché mi sono smarrito a guardare le scene di isteria del collega, cercando di capire cosa ci trovasse di così vitale in una partita di ragazzine. Ho fatto male, perché se mi fossi limitato a guardare le mie giocatrici, avrei fatto il meglio per loro.
Quel giorno mi sarebbe servito un assistente.
Due. La vittoria a Brescia.  Quando ho rimescolato quintetti e marcature cercando di recuperare una partita virtualmente persa, rischiando nel mettere in campo - alternanze obbligate da regolamenti giovanili - nel terzo e quarto periodo due squadre completamente squilibrate. Ho dato fiducia ad un quasi esordiente del quale avevo intravisto enormi miglioramenti negli ultimi due, tre allenamenti. Ho scelto di far marcare l'avversario migliore da un "mio" giocatore che solo potenzialmente poteva mostrarmi qualcosa di buono in difesa. E mi sono affidato ciecamente a chi aveva più talento per fare canestro.
Rischiando, abbiamo vinto una partita bellissima con una rimonta credo unica nella mia carriera. Sono stati i "miei" piccoli giocatori a dare quel qualcosa in più. Io sono riuscito a metterli in condizione di farlo.
Con poche indicazioni mirate e molta calma.

sabato 17 dicembre 2011

Un nuovo blog...

per parlare di basket.
La voglia di scrivere non passa e pur essendo un amante della paella ho pensato che mescolare tutto quanto c'è in BlogdiCaio con la pallacanestro rischiasse di rendere la ricetta davvero troppo pesante. Ecco allora farsi comodamente realtà l'idea di un nuovo contenitore dove raccogliere le mie idee ma dove soprattutto - queste sono speranza e finalità - scambiare idee con amici vecchi e nuovi, con compari di passione.
E allora avanti colleghi di panchina, di campo e di tribuna, compari di televisione, ex allenati ed ex allenate.
Ho scelto un titolo come "Coach in Freezer" per raccontare in tre sole parole chi sono io di fronte al basket. Ho giocato ma soprattutto ho allenato, ora ho interrotto perché tra lavoro,  voglia di passare il tempo con le mie donne ed esigenza di praticare uno sport (la corsa) non c'è lo spazio che la pallacanestro richiederebbe. Ma non voglio andare a male, allora mi sono messo in congelatore e da lì continuo a seguire da appassionato spettatore il caro vecchio basket. Leggo, guardo e studio. Certo, oltre che appassionato credo di essere pure almeno un po' competente, altrimenti, perché prendermi la briga di mettere in pubblico quello che penso? 
Sulla struttura del blog ho delle idee, che aspettano la verifica del tempo e dei lettori: tecnica, tattica, attualità, ricordi. 
Ci si legge, perché qui ognuno è il benvenuto!
Sono su Twitter, nickname BlogdiCaio.