C'è una regola del nostro amato basket che non mi piace proprio.
Ricordo il mio primo anno da giocatore categoria junior, una discreta squadra che si era specializzata nel gestire il vantaggio. Fallo dopo il bonus? Rinuncia alla lunetta e rimessa da metà campo. Non subimmo mai nessuna rimonta, io ero l'addetto a rimettere la palla, un ruolo delicato che mi riempiva di orgoglio.
Da lustri ormai quella regola là non esiste più e se ti fanno fallo devi tirare. Arriviamo agli orrori del "Picchia Shaq", andati in scena quando per battere i Lakers qualche coach geniale e milionario si inventò il fallo sempre e comunque su O'Neal. E non vinse mai.
Di recente ho visto in TV partite finite così, in processioni da una linea di tiro libero all'altra. Non è basket, ma gioco di abilità. Non sempre vince il migliore, e leggo di giornalisti che definiscono questi scempi "partita spettacolare". Triste storia.
Dice Sergio Tavcar: sei sotto di tre a un minuto dalla fine? Problema tuo, potevi giocare meglio.
Ridateci la rinuncia al tiro libero.
Fischiate i falli antisportivi quando sono tali.
Se una partita deve essere decisa al 38° anziché al 40°, lasciate che sia.
Voi che ne dite?